L’estate scorsa mi sono occupato di un progetto con delle
persone anziane, uno spazio d’incontro e d’ascolto per permettere loro di
raccontare la propria esperienza di vita e scoprirne il senso profondo,
un’esperienza lavorativa molto particolare, nuova per me, perché non avevo mai
organizzato qualcosa per delle persone adulte e avanti nell’età. In uno di
questi gruppi, ho incontrato un uomo di 90 anni, calmo, sereno, ironico e
soprattutto consapevole della propria storia e del proprio vissuto; non si imponeva ma se invitato, volentieri apriva squarci di vita e ci poneva di fronte a
delle letture dell’esistenza semplici e concrete. Fabbro da quando era
ragazzino, mestiere appreso con passione nelle botteghe, artista perché la
passione per il mestiere diventava espressione di sé. Quest’uomo mi ha
raccontato molto della propria vita, si era creata una certa complicità e
confidenza, non era per me il nonno da ascoltare con tenerezza, lo scambio era
fluido e immediato. Un giorno mi ha raccontato della sua fede e del rapporto
con Dio, per nulla bigotto il suo parlare, concreto e senza moralismi, così mi
sono sentito libero di raccontargli di me, della mia scelta come laico
consacrato. Visto che era capace di fare lumini ad olio, gli ho chiesto di
realizzarne uno per la cappellina. E’ passata l’estate ed è arrivato anche
l’inverno e il 19 dicembre abbiamo avuto la presentazione del libro dei loro
racconti. Con mia grande sorpresa non lo vedo presente e un po’ mi dispiace, mi
dicono che c’è una sorpresa per me, immaginavo i soliti regali di ringraziamento,
preparo la faccia di circostanza, invece…
Raccontano che Ulderico per tutto questo tempo aveva chiesto
di me, telefonava in comune quasi tutte le settimane, oppure andava di persona:
“ma quando viene Amedeo devo dargli una cosa”; non era presente perché è venuto
a mancare otto giorni prima di quest’incontro, così suo figlio ha voluto
consegnarmi il regalo di suo padre: “ voleva proprio dartelo, ci teneva”. Non
ricordavo assolutamente del lumino, spesso corro troppo, così anche gli
incontri o i momenti forti che posso vivere con una persona rischiano di durare
il tempo di un sorriso, ma Ulderico ha dato valore, spessore, significato alla
sua promessa e prima ancora ha dato
forza e riconoscimento al nostro scambio. Questo suo gesto, questa sua
attenzione, la sua costanza credo che abbia la forza dirompente della vita e di
quanto le relazioni autentiche, libere, disinteressate possono trasformare,
scuotere, provocare il nostro vivere abitudinario. Il lumino è quello che
vedete nella foto, ora è nella cappellina del mio appartamento, segno concreto
di come posso vivere in questo quartiere.
“Gli incontri di ogni giorno costituiscono i fili di cui è
intessuta l’esistenza: non posso lasciarne cadere nemmeno uno”
E. Von Broeckhoven (gesuita e prete operaio, morto in fabbrica a
soli 36 anni).
Non ci credo... :-(
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