venerdì 3 aprile 2015

Il Dio che non ti inchioda

Non sei il Dio delle certezze sfacciate e prepotenti, non sei il Dio delle barricate dell’uno contro l’altro, non sei il Dio delle nazioni sante e perfette e che a Te chiedono di dettare legge, non sei nemmeno il Dio dei luoghi santi, lontani dalle contaminazioni quotidiane e messi a parte per una purezza che può spesso escludere. Non sei il Dio dei silenzi complici, purchè si mantenga il proprio potere e prestigio, non sei nemmeno il Dio che freme e ordina la morte di chi non lo riconosce, che delega ad altri il “lavoro sporco” di togliere la vita, con la promessa di essere in eterno tra i privilegiati.

Sei nel silenzio del mattino presto dopo il giorno di festa; mentre tutti dormono ancora, Tu ti fai intimo con la caparbietà di poche avventate donne che ostinatamente continuano ad infrangere convenzioni e rituali, e cercano ancora di vivere i gesti semplici della reciprocità, spaccando a terra vasetti preziosi di profumo, ne sprecano l’essenza per esprimere quanto l’incontro con Te le ha profondamente vivificate, nemmeno la morte le ha fatte rassegnare. Ti fai presenza discreta, in quel mattino, ti fai voce di un soffio di vento leggero che diventa forza di vita ostinatamente riversata su tutti: in questo sei un Dio caparbio e testardo.

Non possiamo crederti Risorto, non possiamo riconoscerti vivo, se non ci siamo lasciati  scardinare dalla tua presenza nel grido degli ultimi, dal tuo metterti all’ultimo posto; non possiamo dirti Risorto, togliendo lo sguardo e anestetizzando le nostre coscienze di fronte alle violenze di questo tempo, alle grida soffocate di uomini e donne cancellate per le loro appartenenze culturali, religiose e geografiche.
Il silenzio del mattino di Pasqua è più forte di qualunque prova inconfutabile dell’esistenza di Dio…non inchioda la nostra intelligenza, ma sfida ognuno di noi ad avventurarci oltre la misura del proprio io e incontrarlo là, nella diversità delle genti.


Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”. Mc 16, 7

Buona Pasqua a tutti