domenica 1 settembre 2019

Ne è valsa la pena


“Ne vale la pena, ne vale ancora la pena”
Ho aperto la giornata, un po’ stanco per lo studio e le preoccupazioni di questo tempo, dove tutto sembra rincorrersi e nulla è afferrabile, eppure oggi volevo prendermi un tempo per me, lo desideravo e così ho fatto.
Gli anniversari non sono memorie sterile o stucchevoli, sono memoriali, almeno nell’ottica della relazione con Dio, ciò che abbiamo sperimentato è talmente forte e radicato nella vita , che l’esistenza continua a rendere quell’esperienza ancora forte e concreta, non è “lettera morta”. Il memoriale ci fa entrare in una dimensione diversa, ci pone nella vita dalla parte della passione, dell’innamoramento, della promessa e della fedeltà: se ciò che è avvenuto e hai vissuto ha generato vita, ogni volta che lo ricorderai avrai il “potere” di renderlo ancora vivo oggi. Il memoriale immette nel “per sempre” una novità. Quando tre anni fa decisi di fare la mia Alleanza con Dio in modo definitivo attraverso la scelta della vita celibe nello stile che avevo scelto, cioè quello della spiritualità di Chalers de Foucauld, sentivo un forte radicamento nella relazione con Dio, non una sicurezza, non una stabilità e quindi non era assolutamente né un arrivo, né un mettersi al sicuro, del resto a guardar bene la mia vita quotidiana, tutto è tranne che sicura la mia scelta di vita a dire il vero, mi sentivo piuttosto radicato, cioè profondamente abitato da uno sguardo. Uno sguardo che apre orizzonti, che non ha spavento di andare a fondo, che non si fa irretire dalle apparenze, che non si lascia racchiudere da parole. Uno sguardo che è anzitutto esperienza concreta del “di fronte”. 
Quello che ho vissuto fin qui, nella mia vita, devo dire che ne è valsa la pena, rifarei tutto senza perdere nulla, mi appassionerei di nuovo a Dio e alle mille domande che mi ha suscitato; ho dovuto  e voluto negarlo nella mia vita e nella sua esistenza, anche questo è stato necessario e ha avuto un suo motivo, un monaco, diceva André Louf, è un esperto di ateismo, (alla faccia di chi dice che gli uomini di fede sono rigidi). La relazione con Lui è stata ed è ancora, una continua navigazione, tra tempesta e bonaccia, tra certezze
conquistate a fatica e terremoti destabilizzanti, perché  Dio è inafferrabile, elusivo, è libertà da vertigine, è intimità profonda, vento di una voce leggera e certezza di una presenza delicata. “Dio è mai abbastanza” diceva Carlo Carretto.
Svegliandomi questa mattina mi percepivo contento per questo anniversario e quando  mi sentivo abitato da questo pensiero non facevo che ripetermi: ne è valsa la pena. Non so cosa ci sarà nel mio futuro, se guardo l’orizzonte non è con lo sguardo possessivo e impaurito di chi pretende di aver svelato il futuro prima che avvenga, sinceramente non mi interessa, pongo lo sguardo verso la fedeltà che ho cercato di vivere rispetto alla mia storia, per questo sento l’orizzonte davanti a me ancora una bella avventura, e ne ho desiderio. So di poter affondare il mio stesso desiderio nella fedeltà di Dio e nella compagnia di tanti amici che ho incontrato.

Io ti ho detto "per sempre Signore"...e Tu mi hai fatto ascoltare la freschezza della vita che può scorrere nell'umano, quando attinge alla sorgente della relazione.