Non posso da solo raggiungere nessun obiettivo, nessun
cambiamento significativo, non posso nemmeno poter cogliere la ricchezza e la
profondità dell’esistenza umana se non immergessi quotidianamente la mia mia
vita nelle relazioni, che non necessariamente devono essere numerose, al
contrario per vivere il valore della reciprocità occorre saper curare e
gustare alcune delle amicizie possibili.
Quello dell’incontro e dell’amicizia, è un dono che ho avuto
la fortuna di ricevere; la costanza, la presenza mai scontata e banale di
alcune persone nella mia vita, hanno suscitato in me il coraggio di “prendermi
il rischio” ogni volta che mi trovavo di fronte a scelte e bivi da imboccare.
L’incontro e il confronto con alcune realtà comunitarie
monastiche hanno ulteriormente arricchito il mio percorso, facendomi assaporare
il nutrimento dell’accompagnamento silenzioso, della presenza nella vita dell’altro
con un profondo senso di cura e ascolto. I fratelli di Bose che sono a San Masseo
( Assisi), le sorelle Clarisse a San Benedetto del Tronto, come anche il
dialogo con alcune piccole sorelle di Gesù con cui negli anni ho coltivato una
fraterna amicizia, mi hanno aperto lo sguardo sulla dimensione della “presenza
nel quartiere” e della condivisione del vissuto degli uomini di questo tempo;
in un contesto culturale come il nostro, fatto di scontri e prepotenze, di gara
al ribasso, dove tutto viene demolito per il semplice gusto di contrapporsi, ho
trovato in questi uomini e donne del silenzio e dell’ascolto, un’apertura e una capacità di essere presenti all'altro,
che mette speranza oltre che buon umore, di cui tra l’altro ne abbiamo veramente
tanto bisogno. Con loro ribadisco, che nulla è privato e individuale, che l’altro
non mi è mai d’ostacolo, che la dimensione dell’appartenenza comunitaria è una
profezia che stenta oggi ad essere compresa, ma vale la pena coltivare e
vivere.
In questi giorni nella mia cappellina resta accesa una
piccola luce, che rende presente questi legami, spesso silenziosi, nascosti,
feriali, solo nel cuore di Dio possono avere la giusta e fragrante risonanza;
la fiammella del lumicino sa racchiudere volti, persone, storie d’amicizia…è
piccola e fragile ma guai non curarla per mantenerla accesa.
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