giovedì 17 luglio 2014

il piccolo fratello come precario migrante



"Si è migranti in quanto l'oltre è già in noi come possibile, in quanto la differenza entra in noi come risorsa, in quanto lo stare all'aperto è la radiografia del nostro stato d'animo e della nostra mente" Franco Cambi

Questo passaggio nel libro "Incontro e dialogo" sui temi della pedagogia interculturale, rende una chiave di lettura della spiritualità di Nazareth a mio parere davvero interessante. Charles de Foucauld per primo si è posto nell'ottica della migrazione, dalla sua cultura a quella dell'altro, dalla sua religione a quella dell'altro, dalla storia del suo popolo di appartenenza a quella dell'altro popolo, senza mai perdere nulla di sé e della propria identità, al contrario si è arricchito, ha approfondito ed ha assunto una dimensione plurale della sua esistenza e della sua vita. Credo che ancora oggi resta una grande provocazione il suo percorso spirituale ed umano, incompiuto e disseminato di domande e anche qualche contraddizione, ma vissuto appassionatamente, che non cerca proseliti o imitatori, ma qualcuno disposto a raccogliere il testimone per continuarne la coniugazione in altre sfumature possibili.

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