giovedì 27 novembre 2014

Nomade

"Il contemplativo non è un uomo che fugge la compagnia degli uomini o evade dalla storia, ma un uomo che cerca di discernere nella storia e negli uomini nei fatti e nella propria persona, la presenza di Cristo. E' colui il cui sguardo è talmente purificato che egli sa riconoscere il Tempio di Dio, e dunque la dimora dello Spirito Santo e il luogo dell'inabitazione del Cristo, nell'uomo stesso. Si, il contemplativo è un esperto nell'arte del discernimento della presenza di Dio, presenza che non è limitata nei luoghi sacri e non si riduce al religioso, ma è diffusa ovunque
                         Enzo Bianchi.

Mi sembra che questa descrizione di Bianchi, possa ben definire l'esperienza e la storia, così nomade di Charles de Foucauld, il quale profondamente innamorato del Vangelo, lo ha incontrato nel silenzio e nell'essenzialità del deserto, come nel cuore delle relazioni con gli uomini, le donne e le tradizioni che essi vivevano. Si tratta quindi di saperlo riconoscere, nel cuore del nostro quotidiano e nelle pieghe nascoste della nostra storia, liberati finalmente da atteggiamenti fideisti, disincarnati, e irrigiditi da appartenenze troppo esclusive. Il Vangelo è l'invito ad andare oltre.



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