
Il silenzio anche oggi, è ancora l'esperienza che può condurci nel cuore del nostro esistere e del nostro essere con gli altri, il silenzio scelto e praticato costantemente ci immette nei nostri deserti, ci fa incontrare con i nostri dubbi, ci evidenzia "il di più" che ostinatamente ci portiamo dietro come indispensabile, mentre spesso è semplicemente paura di accogliere un cambiamento necessario.
Nella mia vita quotidiana scopro sempre con molta fatica quanto sia difficile cambiare prospettiva per accogliere questa priorità del silenzio, vederlo, sperimentarlo e accoglierlo come il luogo dove nasce ogni cosa; troppo spesso mi sento anch'io completamente imbevuto della mentalità efficentista in cui siamo nati e con cui misuriamo il valore di ogni azione e di ogni scelta, mentre a mio parere dovremmo incominciare con il fermarci, l'attendere, l'ascoltare, prima di ogni scelta da compiere, di ogni azione da mettere in atto, prima di ogni cambiamento da accogliere.
Il nostro è un tempo di cambiamento profondo, in cui valori e pratiche relazionali si fondano su parametri e pilastri nuovi, anzi spesso non hanno nessun tipo di riferimento, semplicemente avvengono, è per questo che occorre ritornare al cuore di quello che viviamo, non per giudicare in maniera rigida, ma nemmeno continuare a disperderci in una continua improvvisazione, che rischia di farci sempre giocare al ribasso anche nella qualità delle relazioni e dello stare insieme, si per noi cristiani il silenzio diventa ancora il luogo dell'incontro di Dio e dell'uomo, possiamo scoprire di nuovo quell'invito di Carlo Carretto, cioè riconoscere e sperimentare "Il deserto nella città".
per chi vuole dialogare su quest'argomento e questa prospettiva di vita ti aspettiamo domenica 18 maggio dalle 16.00 alle 18.00 presso i locali della parrocchia San Marco alle Paludi ( fermo) per l'incontro di Spazi di fraternità. A dialogare con noi Salvatore Frigerio monaco camaldolese, biblista.
Nessun commento:
Posta un commento